DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Lc 11,1-4
Come vivere questa Parola?
Padre nostro. Padre, parola meravigliosa, unica, bella, usata da Gesù per chiamare Dio. Padre, parola magica che permette di dare a Dio un nome nuovo, un nome vicino. Gesù, maestro della preghiera, dà questo nome a Dio e ci insegna ad essere fratelli. È un nome santo, con esso possiamo dialogare sentendoci figli e figlie ma anche fratelli e sorelle. Gesù ci insegna a chiedere l’essenziale per rapportarci all’Abbà, santificando il suo nome, chiedendo la venuta del suo regno e vivendo serenamente la nostra vita, chiedendo il pane quotidiano, vivendo il perdono dato e ricevuto, sentendo la sua vicinanza nella tentazione.
Preghiamo: Chiediamo a Gesù che ci insegni a pregare e in un luogo favorevole, magari, davanti al Santissimo Sacramento, diciamo con fede e fervore, lentamente, Padre Nostro.
La voce di una santa
«Per me, la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo lanciato verso il Cielo, è un grido di riconoscenza e di amore nella prova come nella gioia; insomma è qualcosa di grande, di soprannaturale, che mi dilata l’anima e mi unisce a Gesù» . Ms C 25
Un giorno disse: «A volte, quando il mio spirito è in un’aridità così grande che mi è impossibile ricavarne un pensiero per unirmi al Buon Dio, recito molto lentamente un ‘Padre Nostro’ e poi il saluto angelico; allora queste preghiere mi rapiscono, nutrono la mia anima ben più che se le recitassi precipitosamente un centinaio di volte…» (Teresa di Lisieux B25)
.