DALLA PAROLA DEL GIORNO
Mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Lc 11, 27-28
Come vivere questa Parola?
La Parola rimanda a qualcosa di intimo: osservare prima di obbedire significa guardare con attenzione e con passione. Osservare significa non solo guardare ma custodire nella mente e nel cuore. È un’azione intensa verso qualcuno e qualcosa, è un’attitudine perché nulla vada perduto e nulla ci sfugga. L’evocazione da parte della donna che alza la voce per benedire ed esaltare il grembo e il seno della madre che ha cullato e ha nutrito il Signore Gesù, ci rimanda a uno sguardo assolutamente unico per intensità e per cura, quello di una madre nei confronti del proprio piccolo. È uno sguardo a cui non sfugge ciò che tutti gli altri non sono in grado né di vedere, né di comprendere. È in questo senso che Maria diventa un modello per ogni discepolo ed è così che possiamo comprendere la Parola provocatoria la quale ci chiede sino a che punto abbiamo veramente “osservato” le parole e i gesti del Signore tanto da imprimerli nel nostro cuore e custodirli come doni preziosi di cui prenderci cura amorevolmente, quale traccia questi testi hanno lasciato nel nostro cuore. Interrogativi per lasciare che Egli, come Maria, ci renda docili e concreti nell’accogliere il Suo amore.
Maria ci assista nel nostro voler essere discepoli, sia lei, davvero a guidarci a prendere sul serio Dio, perché anche in noi egli faccia grandi cose.
La voce di un presbitero
“A Norimberga e a Gerusalemme son stati condannati uomini che avevano obbedito. L’umanità intera consente che essi non dovevano obbedire, perché c’è una legge che gli uomini non hanno forse ancora ben scritta nei loro codici, ma che è scritta nel loro cuore. Una gran parte dell’umanità la chiama legge di Dio, l’altra parte la chiama legge della Coscienza. Quelli che non credono né all’una né all’altra non sono che un’infima minoranza malata. Sono i cultori dell’obbedienza cieca”.