«Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro».
Lc 2, 46-49

Come vivere questa Parola?

Di fronte al brano del Vangelo di oggi, un biblista contemporaneo esprime l’opportunità della scelta di tale testo: “Per farci fare la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, il Vangelo ci racconta la storia dello smarrimento di Gesù. Innanzitutto dovremmo subito precisare che Gesù se lo sono perso Maria e Giuseppe, e il Vangelo non censura questo episodio forse perché vuole rassicurare ciascuno di noi sulla possibilità molto concreta di dare per scontato che Gesù sia nella carovana della nostra vita, quando invece non c’è. Ma ciò che conta non è perderlo di vista, ma mettersi a cercarlo quando si è compreso che non è più “in mezzo” al viaggio”.  Di più, il Vangelo di oggi ci racconta il seguito di quel fatto strano, inspiegabile, che ha meravigliato dolorosamente Maria e Giuseppe: “Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo?». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»”. Maria e Giuseppe tornano, con la carovana e il figlio ritrovato, verso casa. Poi c’è il silenzio. Possiamo comunque dare voce a questo silenzio cercando nella mente di Maria, che tutto serbava nel cuore, gli interrogativi profondi circa il futuro suo e di Gesù. Di fronte a quel fatto imprevedibile, che toccherebbe il cuore di qualsiasi madre, Maria interroga Dio Padre. Dove vuole condurla?  Non si può chiedere a una madre di cancellare con altri pensieri la perdita del figlio. Il ritorno a Nazaret, dopo l’episodio di Gesù al Tempio, segna un’altra tappa per il cuore di Maria: lei, come tutte le madri del mondo ritiene come sua la vita del Figlio. Non solo, si apre a tutti i figli che nasceranno nella storia del mondo. Lei li cercherà fino a trovarli. Perché ha un cuore di madre.

Unisco il mio cuore a quello di Maria e prego questo salmo: “Esulterà il mio cuore nella tua salvezza, canterò al Signore, che mi ha beneficato”. (Sal 12,6)

La voce di un teologo e scrittore

“Maria ha un cuore di madre. Ma la buona notizia è che questo suo cuore di Madre non è solo per Cristo, ma per ciascuno di noi perché per vocazione Ella è Madre anche nostra. Noi siamo amati da una madre che non si arrenderà finché non ci avrà ritrovati, finché non ci avrà portati al sicuro”.

 

Teologo e scrittore, Luigi Maria Epicoco

 

 

Commento di Sr Graziella Curti FMA

vicaria.bonvesin@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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