DALLA PAROLA DEL GIORNO

 Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze […]

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. […]

Il figlio maggiore […] Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; […]: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, […]: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

 Lc 15, 11-12. 20.25.27.29-32

Come vivere questa Parola?

Quale atteggiamento ci suggerisce questa parabola per continuare il nostro percorso di conversione? Come aprire il cuore per poterci lasciare ancora un poco trasfigurare? Guardiamo al Padre Misericordioso! Cos’è veramente necessario per il Padre?  Che la gente torni alla vita, che i figli vivano veramente da figli, che tutti possano tornare a casa. Questa è la sua vera urgenza! Questa prospettiva ci allarga il cuore. non ci infossa nel più o meno giusto, nel più o meno sbagliato, nel chi o meno deve pagare, ma ci apre al vero bisogno: quello di poter ritornare alla vita, di poter capire cosa vuol dire essere figli e sentirsi veramente figli! 

Nel mio rapporto con il Padre mi sento figlio o servo, come il figlio maggiore? “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando…”. Con quale cuore ci apriamo ai fratelli? “… ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”con quale criterio di giustizia? Il nostro o quello di Dio? “… bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”

Signore perdona il nostro cuore piccolo ed esclusivo, centrato sul nostro tornaconto… perdonaci! Dilataci il cuore sulla misura del Tuo! Convertici a te!

La voce di Papa Francesco

“Il padre dice la parola chiara: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo» (v. 31). E di questo, il figlio non se n’era accorto, viveva a casa come fosse un albergo, senza sentire quella paternità… Tanti “alberganti” nella casa della Chiesa che si credono i padroni! È interessante: il padre non dice alcuna parola al figlio che torna dal peccato, soltanto lo bacia, lo abbraccia e gli fa festa (cfr v. 20); a questo invece [il maggiore] deve spiegare, per entrare nel suo cuore: aveva il cuore “blindato” per le sue concezioni della paternità, della figliolanza, del modo di vivere.”

(MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, 14 marzo 2020)

 

 

Commento di Suor Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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