«…Rispose: “È successo che il popolo è fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Giònata sono morti”.
11Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12Essi alzarono lamenti, piansero e digiunarono fino a sera per Saul e Giònata, suo figlio…»
2Sam 1,4.11-12
Come vivere questa Parola?
Questo brano ci aiuta ad approfondire la riflessione di ieri, se ieri Davide aveva rispettato un proverbio, oggi lui mette in pratica quanto si legge nel del Vangelo secondo Matteo «Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano» (Mt 5,44).
Lui non ha goduto della morte di Saul che lo perseguitava, ma ha talmente sofferto che si è stracciato le vesti. Noi come ci comportiamo con “il nostro nemico”? Con chi ci fa soffrire? Con chi non sopportiamo? Se lo amiamo, se preghiamo per il suo bene dovremmo soffrire per le sue disgrazie. Facile a dire e difficile a fare, solo una sincera preghiera, che parta dal nostro cuore, può aprire la strada per fare questo passo importante per la nostra vita.
alla Grazia ed avverrà quanto leggiamo in Ezechiele al capitolo 36 versetto 26 “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.” Solo con questo cuore di carne riusciremo ad amare i nostri nemici.
Signore, tu che ci hai promesso attraverso Il profeta Ezechiele, «vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26), ti chiediamo di donarci questo cuore di carne.
La voce del Papa
“Pensiamo che Gesù ci chiede troppo. Pensiamo: “Lasciamo queste cose alle suore di clausura che sono sante, a qualche anima santa!”». Ma non è l’atteggiamento giusto. «Gesù dice che si deve fare questo perché altrimenti siete come i pubblicani, come i pagani, e non siete cristiani». (…) Gesù ci chiede di amare i nemici. Come si può fare? La preghiera fa miracoli e ciò vale non solo quando siamo in presenza di nemici; vale anche quando nutriamo qualche antipatia, «qualche piccola inimicizia». E allora bisogna pregare, perché «è come se il Signore venisse con l’olio e preparasse i nostri cuori alla pace”.
(Papa Francesco Meditazione Mattutina Nella Cappella Della Domus Sanctae Marthae Martedì, 18 Giugno 2013 – Da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 139, Merc.19/06/2013)