DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da sé stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo».

Gv 11,45-53

Come vivere questa Parola?

Insostenibile e paradossale il segno della resurrezione di Lazzaro. Provoca la reazione del Sinedrio, gli anziani decretano la morte di Gesù perché, con tali modalità, afferma Caifa, suscita attese, smuove le folle, è pericoloso e destabilizzante; è dunque necessario eliminarlo, anche per evitare che giungano i Romani e soffochino con il sangue eventuali rivolte. Il sommo sacerdote, prendendo una soluzione così drastica, asserendo che “è meglio che un uomo solo muoia per tutti”, inconsapevolmente proclama una grande verità e profezia: infatti Gesù morirà per salvare un intero popolo. Ci insegna che è Dio che guida la storia, in particolar modo quando gli uomini di fede non sono e non fanno ciò che dovrebbero. Nessuna nostra povertà può fermare il suo amore.

Insegnaci a cogliere i segni, a contemplarli e a credere che siano tasselli del mosaico che l’artista compone con sapienza e misericordia.

La voce di un asceta

“Tu non verrai punito per la tua rabbia, tu verrai punito dalla tua rabbia.”

(Buddha)

 

 

 

Commento di Suor Emilia Di Massimo FMA

emiliadimassimo@libero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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