DALLA PAROLA DEL GIORNO
«18 Tu non gradisci il sacrificio:
se offro olocàusti, tu non li accetti.
19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi»
Sl 50 (51),18-19 Salmo Responsoriale
Come vivere questa Parola?
Questi pochi versetti ci invitano a vivere il digiuno non come fine, ma come mezzo per scoprire che viviamo non di solo pane, ma della parola di Dio (cfr. Deuteronomio 8,3 e Matteo 4,4) affinché digerendola possiamo conformarci sempre più a Cristo allontanando da noi gli atteggiamenti che sono contrari. La presa di coscienza di questi atteggiamenti contrari ci inducono sia a comprendere di cosa dobbiamo digiunare, sia a mortificarci: mortificazione che il Signore non disprezza. Questi due atteggiamenti ci permettono di sperimentare la sua misericordia. Se avessimo ancora qualche dubbio sulla misericordia di Dio dovrebbe essere sufficiente leggere quanto riportato da Santa Faustina nel suo diario l’8.11.1935: “…anche se i peccati delle anime fossero neri come la notte, quando un peccatore si rivolge alla Mia Misericordia, Mi rende la gloria più grande ed è un vanto della Mia Passione.” È un chiaro invito a prendere coscienza dei nostri peccati e ad avvicinarci alla confessione senza remore, sicuri di essere accolti dal Signore come nella parabola del Figliol prodigo/Padre misericordioso (cfr. Luca 15,11-32). Invito particolarmente pertinente in questo periodo liturgico: la Quaresima.
Signore, aiutami a togliere quel velo interiore che copre i miei peccati, affinché possa rimetterli alla tua divina misericordia.
La voce di una Santa
“L’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia. Oh! quanto Mi ferisce la diffidenza di un’anima! Tale anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella Mia bontà. Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà”.
(LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA, Diario di Santa Sr. Faustina Kowalska)