DALLA PAROLA DEL GIORNO

Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Lc 21, 34-36

 

 

 

 

 

Come vivere questa Parola?

Eccoci giunti all’ultimo giorno dell’anno liturgico.

Ci chiediamo: Cos’è un cuore appesantito? È un cuore bloccato, incapace di smuoversi a motivo di una pesantezza sempre più ingestibile, spesso accompagnato dalla densa sensazione di “non farcela più”.

Il Vangelo di oggi mette in relazione il cuore appesantito con il ritrovarsi sorpresi, impreparati e incapaci di reagire di fronte a qualcosa di improvviso che succede, che piomba addosso e che travolge.

Gesù ci invita a vegliare pregando. Questo significa attenzione e vigilanza; significa riconoscere di essere inseriti in una relazione vitale con Lui, una relazione donata, gratuita. Tutto passa. Resterà soltanto Dio e tutto ciò che avremo fatto per amore verso di Lui e per amore del nostro prossimo. Non possiamo costruire la nostra vita sull’amore per noi stessi. Gesù ci invita ad essere meno superficiali, a guardare dentro noi stessi per vedere le nostre motivazioni.

Siamo ormai alle porte dell’Avvento. Il Signore viene e vuole trovarci pronti, impegnati ad amare e aiutare gli altri. ApriamoGli il nostro cuore, lasciamolo entrare, esprimiamo i nostri bisogni e presentiamoGli le nostre necessità. Rinnoviamo la nostra fede in una speranza mai sopita: le cose, la realtà, persino le persone e prima di tutto noi stessi, possono e possiamo cambiare, devono e dobbiamo accettare di essere trasformate.

Signore Gesù, ti dono il mio quotidiano fatto di piccoli gesti ripetuti nel tempo. Donami un cuore vigile, un cuore che ama, un cuore che attende.

La voce di un Santo

“Grande fu la speranza di S. Francesco di Sales. Stava egli certo che sempre Dio veglia a nostro bene, e perciò si veda sempre sereno ed intrepido in mezzo ‘a maggiori pericoli.“ 

 

 

 

 

 

Alfonso Maria de' Liguori

Santo

Commento di Sr Vilma Colombo FMA

direttricesanbiagio12@gmail.com

 

 

 

 

 

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