DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».»
Mc 11,27-33
Come vivere questa Parola?
Se leggiamo la Bibbia cercando di capirla solo con la nostra intelligenza è facile che non sapremo come rispondere alle varie domande che ci nascono. Ogni risposta avrà il suo aspetto negativo e il nostro intelletto non sarà mai appagato. Anche i non cristiani (mussulmani, buddisti etc.) leggono e studiano la Bibbia, frequentano le università pontificie, ma la Parola non parla al loro cuore, resta tutto nella testa. Per il cristiano è diverso, il brano biblico parla al proprio cuore perché dà al Signore l’autorità che molti intellettuali gli negano. Grazie a questa autorità il cristiano lascia che Dio agisca in lui per vivere nel mondo senza seguire le sue logiche (Giovanni 17,15-16 “Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.”), ma seguendo la legge dell’amore (Giovanni 15,12 “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”)
Signore, apri il mio cuore alla tua parola
La voce di Papa Francesco
“Le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore. La parola di Dio va al cuore. Il Catechismo afferma: «La lettura della Sacra Scrittura dev’essere accompagnata dalla preghiera – la Bibbia non può essere letta come un romanzo –, affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l’uomo» (n. 2653). Così ti porta la preghiera, perché è un dialogo con Dio. Quel versetto della Bibbia è stato scritto anche per me, secoli e secoli fa, per portarmi una parola di Dio. È stato scritto per ognuno di noi. A tutti i credenti capita questa esperienza: un passo della Scrittura, ascoltato già tante volte, un giorno improvvisamente mi parla e illumina una situazione che sto vivendo. Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, all’appuntamento con quella Parola, sia lì, ascoltando la Parola. Tutti i giorni Dio passa e getta un seme nel terreno della nostra vita. Non sappiamo se oggi troverà un suolo arido, dei rovi, oppure una terra buona, che farà crescere quel germoglio (cfr Mc 4,3-9)”
(Papa Francesco – Udienza generale – Mercoledì, 27 gennaio 2021)