DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»
Mc 8,34
Come vivere questa Parola?
Chi è il discepolo? Colui che segue il maestro. Lo segue cercando di vivere come Lui e avendo della vita la sua stessa interpretazione, la sua stessa lettura. Pietro dopo la sua professione di fede “Tu sei il Cristo”(Mc 8, 29), quando Gesù apertamente ricorda e preannuncia la sua sofferenza, rifiuta la logica della croce, del suo “stare dietro Gesù” tanto che Gesù lo rimprovera: “Vattene dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”(Mc 8,33). Il seguire Gesù comporta necessariamente il convertire il nostro modo di vedere le cose, di pensare, di giudicare, di discernere. Solo chi ha una frequentazione assidua con la Parola, con la Sua Presenza Eucaristica, con la Sua presenza in mezzo a noi tra i poveri e i rifiutati, tenterà di “rinnegare se stesso, prendere la sua croce e seguirlo”!
Signore, donaci il coraggio e la fiducia necessari per seguire Gesù sulla via del dono di noi stessi! AMEN!
La voce di Papa Francesco
«Confessare Gesù è confessare la sua morte, la sua risurrezione; non è confessare: “Tu sei Dio” e fermarci lì, no: “Tu sei venuto per noi e sei morto per me. Tu sei risorto. Tu ci dai la vita, Tu ci hai promesso lo Spirito Santo per guidarci”. Confessare Gesù significa accettare la strada che il Padre ha scelto per Lui: l’umiliazione. Paolo, scrivendo ai Filippesi: “Dio inviò suo Figlio, il quale annientò se stesso, si fece servo, umiliò se stesso, fino alla morte, morte di croce”. Se non accettiamo la strada di Gesù, la strada dell’umiliazione che Lui ha scelto per la redenzione, non solo non siamo cristiani: meriteremo quello che Gesù ha detto a Pietro: “Va’ dietro a me, Satana!”». ».(MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, Martedì (20 febbraio 2020