14Come dice il proverbio antico:
«Dai malvagi esce il male,
ma la mia mano non sarà contro di te».
1Sam 24,14
Come vivere questa Parola?
Tutta la prima lettura c’illustra come Davide potesse uccidere Saul, ma lui ha preferito rispettare il proverbio messo sopra in evidenza. Possiamo dire che ha anticipato quanto detto da Gesù nel Vangelo: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.» (Mt 5,43-45)
E noi siamo in grado di non fare del male a coloro che ci molestano? Spesso rispondiamo a coloro che c’importunano con uno sguardo arcigno, con un tono infastidito. Quante volte perdiamo la pazienza in questi contesti? Non soltanto con chi ci molesta, ma anche nelle discussioni, con chi ha pareri opposti ai nostri, riusciamo a dialogare con rispetto, distacco, amore? Sicuramente l’attenzione ai nostri comportamenti e l’esame di coscienza ci aiutano, con la grazia del Signore, a mettere sempre più in pratica il proverbio citato e l’insegnamento di Gesù.
Signore, aiutami a mettere amore in ogni rapporto umano, soprattutto con coloro che mi fanno soffrire.
La voce del Papa
“Gesù non chiede ai suoi discepoli di subire il male, anzi, chiede di reagire, però non con un altro male, ma con il bene. Solo così si spezza la catena del male, e cambiano veramente le cose. (…) Quello che Gesù ci vuole insegnare è la netta distinzione che dobbiamo fare tra la giustizia e la vendetta. (…) Ci è consentito di chiedere giustizia; è nostro dovere praticare la giustizia. Ci è invece proibito vendicarci o fomentare in qualunque modo la vendetta, in quanto espressione dell’odio e della violenza”
(PAPA FRANCESCO ANGELUS Piazza San Pietro Domenica, 19 febbraio 2017)