DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Lc 12,54-59
Come vivere questa Parola?
Siamo effettivamente diventati esperti anche dell’ultima particella della realtà, siamo arrivati sulla luna, su Marte. Sperimentiamo cose nuove e mirabili. Sappiamo fare cose straordinarie, inventare cose nuove, specializzarci in ogni dettaglio del reale ma ignoriamo ancora il senso della vita, talvolta persino incapaci di saperci porre questa domanda sebbene ci bruci dentro, si faccia sentire attraverso angoscia e nostalgia. Facciamo fatica a metterci in ascolto della domanda soggiacente a tante realtà. Non si può guarire da questa domanda, si può solo prenderla sul serio e tentare una risposta. Diversamente passeremo tutta la nostra vita a gestirne i sintomi. Il giudizio di cui parla il Vangelo di oggi è imparare a dare un nome alle cose. È domandarci il nome delle cose. È cercare il senso nascosto nel nome delle cose. Siamo umani nella misura in cui impariamo questo giudizio, questa capacità di nominare la realtà, la vita, non per giudicare, condannare, emarginare, escludere, È come se Mozart invece di suonare il violino lo avesse usato per picchiare i suoi compagni. Quel potenziale di musica geniale che si portava dentro sarebbe rimasto sepolto per sempre.
Insegnaci, Maestro, ad ascoltare la domanda di senso che hai posto nel nostro cuore.
La voce di uno scrittore
“Noi pretendiamo che la vita debba avere un senso, ma la vita ha precisamente il senso che noi stessi siamo disposti ad attribuirle”.
(Hermann Hesse)