DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».»
Gv 21,4-7a
Come vivere questa Parola?
Giovanni, nel suo Vangelo, sottolinea ripetutamente che Gesù Risorto stravolge il nostro normale modo di vivere gli avvenimenti della realtà e rileva la fatica che facciamo a riconoscerlo fuori di quelli che sono i nostri soliti e sclerotizzati schemi di azione e di pensiero. Uno sconosciuto dalla spiaggia dà indicazioni diverse, dà un’altra lettura, altre indicazioni. I discepoli toccano con mano che, seguendo quelle “indicazioni”, il problema della pesca assume un’altra soluzione. È l’alba di un nuovo giorno, che porta i discepoli e ciascuno di noi a fidarci di “questo sconosciuto” per trovare un altro modo di fare le cose, per imparare a farle alla “maniera di Dio” , per metterci dalla parte della fede e dare credito a Dio. Obbedendo si aprono gli occhi del cuore e quello sconosciuto prende nome: “È il Signore”!
Il Risorto si fa presente e non lo riconosciamo! O Cristo Risorto chiedici di superare le nostre vedute, donaci la grazia di farlo e allora i nostri occhi e il nostro cuore riusciranno a vederti! O Cristo Risorto donaci la tua pace!
La voce di Papa Francesco
“ In quella esclamazione: “E’ il Signore!”, c’è tutto l’entusiasmo della fede pasquale, piena di gioia e di stupore, che contrasta fortemente con lo smarrimento, lo sconforto, il senso di impotenza che si erano accumulati nell’animo dei discepoli. La presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso e promettente, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi.”
(cfr. REGINA CAELI 10 aprile 2016)
Commento di suor Monica Gianoli FMA
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