«La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il corpo sarà nella luce, ma se il tuo occhio è malato, tutto il corpo sarà tenebroso».
Mt 6,23
Come vivere questa Parola?
L’allegoria di luce/tenebra e dell’occhio aiuta a capire un messaggio semplice e profondo; stai attento ai condizionamenti che modificano la tua personalità. L’occhio è una porta d’ingresso e di uscita: introduce l’esteriorità nell’interiorità, legge l’esteriore con la lente dell’interiorità. Gesù orienta a verificare se l’occhio è chiaro, letteralmente si traduce con semplice, schietto, verace ossia a controllare la correttezza del rapporto con il reale, con il fratello e con la propria comunità. Ammonisce a vigilare se l’occhio è malato cioè cattivo, dannoso, difettoso o vizioso. I discepoli che ascoltavano questo insegnamento, sapevano che il Verbo di Dio è la luce del mondo, quella che illumina ogni uomo nella verità di se stessi. Hanno imparato dalle labbra stesse di Gesù che lui è la luce del mondo tanto che, chi segue lui non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita
Accompagna la mia giornata questa Parola; Cristo, luce del mondo.
La voce del Papa
“Oggi leggiamo che “lampada del corpo è l’occhio e se l’occhio è chiaro tutto il corpo sarà nella luce”. Senza troppe nozioni scientifiche Gesù coglie che l’immagine viene filtrata ed elaborata dall’occhio e che non c’è nulla che dall’esterno può influenzare il nostro interno. È dal di dentro che costruisco lo sguardo sulle cose.
Gesù allora cosa ci raccomanda? Di tenere pulito, chiaro il nostro occhio, cioè il nostro elaboratore di sguardi. Se questo è chiaro, allora tutto sarà bello. Ma se questo è sporco, inquinato, allora tutto sarà visto con questo occhio viziato e grande sarà la tenebra.
Nel corso della spiritualità questo organo dell’occhio è stato identificato con l’anima, a volte con la coscienza oppure con la sinderesi, cioè la facoltà di discernimento. Ma i più hanno identificato l’occhio del Vangelo con il cuore. E questo corrisponde ad una delle beatitudini: beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.
(Papa Francesco, commento al vangelo di Matteo)