DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo».
At 15,23-26
Come vivere questa Parola?
Come vivere questa Parola?
Ci sono parole di vita: quelle che vengono da Dio e dal cuore di chi lo ama. Creano unità, condivisione, bellezza, respiro, consolazione, perdono, dolcezza.
Ci sono parole di morte: quelle che vengono dall’egoismo, dal nemico di Dio. Portano sconvolgimento, rancore, sofferenza, solitudine, chiusura, tristezza.
Spetta a noi scegliere cosa far traboccare dal nostro cuore. Gli apostoli devono mandare alcuni di loro a cercare di tranquillizzare il cuore degli abitanti di Antiochia, cerchiamo anche noi di farci portatori di parole di luce.
O Signore, che hai creato la mia lingua per lodarti e trasmettere il tuo amore, guida le mie parole oggi. Fa’ che non siamo strumento di maldicenza o di critica, né pronuncino parole di divisione. Rendi la mia lingua un Tuo strumento di pace e di carità, di consolazione e di speranza
La voce di Papa Francesco
“Quando si chiacchiera, non c’è l’amore. La lingua uccide, come un coltello. Il demonio è il grande chiacchierone, sempre dicendo cose brutte degli altri, perché è il bugiardo che cerca di distruggere la Chiesa. E la bomba del chiacchiericcio distrugge. Distrugge. E quello che fa il chiacchierone, la chiacchierona, è un terrorista, perché con la lingua butta la bomba e se ne va, e quella bomba distrugge la fama altrui. Non dimenticatevi: chiacchierare è un terrorismo. È terrorismo. Non chiacchierare”.
(Papa Francesco, Omelia a Santa Marta, 11 aprile 2016)