DALLA PAROLA DEL GIORNO
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità .
Preparate le parole da dire e tornate al Signore;
ditegli: “Togli ogni iniquità , accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà , non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani,
perché presso di te l’orfano trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà , li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo
e la fragranza del Libano. Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano, fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim? Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde, il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v’inciampano».
Os 14,2-10
Come vivere questa Parola?
La Liturgia della Parola di oggi è veramente ricca di sollecitazioni alla conversione. Il brano di Osea contiene parole accorate del desiderio che Dio ha di noi. Il profeta Osea non solo rivela che il Signore è pronto al perdono, alla grande misericordia, perché è Lui che vuole riconciliarsi con il suo popolo, ma vuole aggiungere al perdono la guarigione. Dio ci guarisce togliendo da noi il cuore di pietra e al suo posto chiederà al suo Santo Spirito di mettere un cuore di carne capace di amare.
A Dio basta che noi volgiamo lo sguardo verso di Lui e che sussurriamo il suo nome, perché Egli si precipiti verso di noi e ci tiri su, in alto al riparo. Ci guarisce dall’infedeltà , ci ama profondamente; è per noi rugiada, freschezza; ci esaudisce e veglia su di noi.
Tornare a Dio è tornare all’abbraccio del Padre. Di che temere, allora? Torniamo al nostro Dio: non ci accoglie con ira, né con giudizio, ma con amore profondo e un’infinita tenerezza! Lui è capace di trasformarci, Lui è capace di cambiare il cuore, ma bisogna fare il primo passo: tornare. Non è andare da Dio: è tornare a casa.
Nella pausa contemplativa, immaginiamoci sulle ali di Dio, portati in alto e diciamo: Nessuno ci può salvare, solo presso di te si trovano grazia e misericordia.
A chi si pente Tu Signore, offri il ritorno, conforta quelli che hanno perduto la speranza
e rendili partecipi della sorte dei giusti. Quanto è grande la Tua misericordia Signore, il Tuo perdono per quanti si convertono a Te!
La voce di un grande profeta
Se ci disarmiamo, se ci liberiamo dal possesso di noi stessi, se ci apriamo al Dio-Uomo che fa nuove tutte le cose, Lui cancella il nostro cattivo passato e ci dà un tempo nuovo, nel quale tutto è possibile.
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