DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano ad osservarlo.  Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisia»

Lc 14,1-2

Come vivere questa Parola?

Quando Gesù accetta l’invito a pranzo da un fariseo si trova sempre a compiere miracoli per poter svelare i male di cui sono affetti che si sintetizzano nell’ipocrisia che è il loro lievito di morte e nell’opporsi a Dio che è grazia e misericordia. Naturalmente lo fanno sotto l’apparenza del bene e l’irreprensibile osservanza della Torah. L’idropico che guarisce Gesù in questo brano del Vangelo, fa da specchio al male del fariseo, svela il continuo “gonfiarsi con il proprio io” che ha messo al posto di Dio. Gesù ricorda anche a noi che è solo il sentirci “peccatori perdonati” che ci aiuterà ad avere un cuore umile,  aperto alla Misericordia di Dio e all’amore buono verso i fratelli.

Quante volte ci capita di sentirci migliori degli altri e per questo giustificati a giudicare, rinchiusi nei nostri angusti modi di vedere. Liberaci Signore da queste catene di morte!

La voce di Gesù

«Voi farisei purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.  Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».

(Lc  11, 39-40.43-44)

 

Commento di

Sr Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com

 

 

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