«Beati voi …

Ma guai a voi…»

Lc 6,20-26

Come vivere questa Parola?

Il termine ebraico BEATO ‘ašre’, viene dalla radice ‘ašar’, che significa «camminare». Beato è colui che cammina, che fa un passo in avanti. La gioia promessa non è una realtà statica, conquistata una volta per sempre; è piuttosto un dinamismo che ci mette in marcia, facendoci tendere verso un compimento promesso, ma già pregustato dentro il cammino stesso. Il cammino della beatitudine, però, non siamo anzitutto noi a compierlo. È Dio che lo percorre, nel Figlio, disceso nella nostra carne. La sua logica, il suo modo di essere, i suoi criteri di discernimento devono giungere a orientare e sostenere le nostre scelte.

Signore, grazie perla gioia di camminare nelle tue vie e sperimentare la beatitudine di chi può confidare in te. La nostra mente e il nostro cuore possano essere sempre più conformati al dono della tua Parola. AMEN!

La voce di Papa Francesco

“Le beatitudini sono il biglietto, il foglio di guida della nostra vita, per non perdersi e non perderci. Ci farà bene oggi leggerle, […] e leggere  anche le «quattro anti-beatitudini» riportate dall’evangelista Luca, quei quattro guai «che mi faranno sbagliare strada e finire male”.(MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE, Lunedì 6 giugno 2016)

Francesco

Papa

Commento di Sr Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

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