DALLA PAROLA DEL GIORNO
«Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati».
Rm 8,26-30
Come vivere questa Parola?
“Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” persino le nostre debolezze e i nostri peccati. Ma bisogna prima avere imparato a vivere in familiarità con lo Spirito Santo, il quale viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede a nome nostro, perché possiamo realizzare nel modo giusto la nostra vita secondo i disegni del Padre, ossia diventare sempre più simili a Cristo nel nostro modo di pensare, di agire, in tutta la nostra persona. In tale modo viene assicurata la nostra salvezza, ossia la piena realizzazione della nostra esistenza su questa terra e nella vita beata del cielo. Tuttavia tutto questo non è facile. Esige di passare per la porta stretta, perché la porta del cielo è piccola e bassa. Non basta dirsi credenti a parole, recitare molte preghiere o anche semplicemente avere collezionato tante Messe e comunioni mangiando e bevendo l’Eucarestia. Occorre invece essere veri adoratori del Padre in Spirito e verità, traducendo in opere di amore la fede che proclamiamo a parole. Oggi guardiamo alla bella testimonianza di d. Rua, primo successore di d. Bosco, che ha saputo prolungare l’ardore apostolico del Padre e Maestro dei giovani nelle mutate condizioni sociali tra l’800 e gli inizi del novecento.
O Dio nostro Padre, hai dato al beato d. Michele Rua, erede spirituale di d. Bosco, la capacità di formare nei giovani la tua divina immagine, concedi anche a noi di diventare sempre più simili a Cristo nel nostro modo di pensare, di agire e in tutta la nostra persona. E per questo donaci anche il coraggio di sapere passare per la porta stretta del Vangelo, per essere tuoi adoratori in Spirito e verità.
Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.
La voce del primo successore di Don Bosco
“Tale devozione [al Cuore di Gesù] è tutto quel che c’è di più salesiano, poiché è al Sacro Cuore del nostro Maestro che andremo ad attingere, nella nostra qualità di educatori, l’amore purissimo della gioventù, la dolcezza e l’indulgenza che devono accompagnare le nostre parole e le nostre azioni, la pazienza nelle contrarietà e le tribolazioni connesse con il nostro compito, lo spirito di sacrificio e lo zelo delle anime”.