DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando».

Mc 6, 1-6

Come vivere questa Parola?

L’ascolto dischiude due vie: il sentiero della paura di ciò che si credeva conosciuto, ma non lo è, e il sentiero della fiducia nell’imprevisto, nell’insperato; l’uno porta al giudizio e al rifiuto, l’altro apre il passo verso l’inaspettato. Allo stupore del non-compreso e alla meraviglia del non-atteso, davanti ai quali dovremmo restare tra un’esperienza e l’altra, nella semplicità dell’attimo che viviamo, nelle relazioni, perché è in tutto ciò che siamo chiamati a scegliere fra la paura e la fiducia, ad assaporare lo stupore e a gustare la meraviglia. Dio continua a guarire, ad avvicinare il palmo delle sue mani al nostro cuore, a porre il segno del suo amore nella nostra mente, dinanzi al nostro sconcerto, egli si sorprende e sceglie tenacemente di dare valore a ciò che gli appartiene, di rispettarne i limiti, di avere fiducia nelle sue promesse alle quali sarà fedele per sempre. Gesù ritorna, ci attraversa e, percorrendo le periferie della nostra vita, ancora ci invita a non dare nulla per scontato, ad avere uno sguardo nuovo ogni giorno.

Concedimi di vivere nello stupore e nella gratitudine come atteggiamenti costanti: inevitabilmente diventeranno comportamenti di gioia e di pace.

La voce di un poeta

“Io continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta”.

(Oscar Wilde)

                                                     

 

Commento di Suor Emilia Di Massimo FMA

emiliadimassimo@libero.it

                                                                     

 

 

 

 

 

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