DALLA PAROLA DEL GIORNO

«Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»

Lc 2,6-14 (LITURGIA DELLA NOTTE)

Come vivere questa Parola?

La vergine è diventata Madre e si trova tra le braccia la carne di Dio. Maria lo accudisce come si accudisce ogni bambino, lo guarda, lo ascolta, lo tocca, lo abbraccia, lo avvolge in fasce, lo tiene nel suo grembo… lo depone nella mangiatoia … gesti che ci ricordano un’altra deposizione, un altro sguardo, altre carezze…altre fasce. Dio che “si lascia fare” , Dio bisognoso dell’uomo, Dio che si è affidato alle sue mani, fragile e indifeso, riceve qui tenerezza, ma già da subito non accolto, rifiutato fino alla croce: l’Amore è anche non amato, l’Amore è anche non accolto. Ma ci sono persone disposte a giocarsi: coloro che non hanno nulla da perdere, da difendere, che sono già emarginati e anche a loro Dio chiede di GIOIRE perché l’OGGI è gravido di salvezza per un bambino avvolto in fasce: la carne di Dio. La fede dei pastori, il loro affidarsi alla voce del messaggero permette loro di fare l’esperienza più grande della vita, vedere Dio ed arrivare così a cambiare vita e diventare a loro volta testimoni.

Signore ci dai la possibilità sempre di accoglierti o di rifiutarti. In ogni momento ci metti davanti a questa scelta. In questo Natale ti contempliamo con Maria nella mangiatoia, nel luogo dove già diventi cibo per noi, Pane di vita. E proprio lì tu ci chiedi: LASCIAMI ENTRARE NELLA TUA VITA … Fa o Signore che il nostro cuore e la nostra mente non siano distratti dalle luci dei nostri idoli che anche in questa notte ci circondano, ma abbiamo il coraggio di sceglierti, di stare con Te, di accoglierti, di portarti silenziosamente nel cuore. Signore Principe della Pace DONA LA PACE A QUESTA NOSTRA TERRA, ALLA TUA TERRA! AMEN!

La voce di Papa Francesco

Il “segno” è proprio l’umiltà di Dio, l’umiltà di Dio portata all’estremo; è l’amore con cui, quella notte, Egli ha assunto la nostra fragilità, la nostra sofferenza, le nostre angosce, i nostri desideri e i nostri limiti. Il messaggio che tutti aspettavano, quello che tutti cercavano nel profondo della propria anima, non era altro che la tenerezza di Dio: Dio che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria, Dio innamorato della nostra piccolezza. (OMELIA DELLA NOTTE, 24 dicembre 2014)

 

 

Commento di Sr Monica Gianoli FMA

gianoli.monica@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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